Il castello di Calatubo
ll castello di Calatubo, sito nel territorio di Alcamo (Trapani), si erge su una cresta rocciosa.
Il ritrovamento di alcune tombe e di reperti in ceramica ha fatto supporre l’esistenza di un centro abitato nell’area antistante l’ingresso del castello, sulla parte occidentale, databile tra il VII e il V sec a.c.
Sin dai tempi dei Normanni
Di Calatubo si parla per la prima volta nel diploma con cui nel 1093 il Gran Conte Ruggero istituisce la fondazione della cattedrale e del vescovado di Mazzara.
Il noto geografo arabo di epoca normanna, Idrisi, nella sua opera ” Kitab nuzhat al mustaq”, la chiama “Qal’at Awbi”. Egli parla di un castello e di un grande paese.
Di questo periodo potrebbe essere la cisterna fuori terra, databile tra il XII e il XIII sec. Già nel XV sec. tale sito appare disabitato. Nel 1583 sappiamo, dall’atto del notaio Lazzara di Palermo, che il feudo e il castello vengono acquistati dalla famiglia de Ballis.
Dai De Ballis ai Papè di Valdina
Nel 1707, come sostenuto dal marchese de Spuches, nella sua opera” La storia dei feudi e dei titoli nobiliari siciliani dalla loro origine ai nostri giorni”, il feudo e la baronia del castello passarono per eredità a donna Gaetana, ultima baronessa di casa de Ballis. Da qui, in seguito al suo matrimonio con Domenico Papè, dei duchi di Giampilieri e principi di Valdina, essi passarono al figlio Ignazio Papè e Ballo.
Gli studi
La studiosa R. Di Liberto ha rintracciato varie fasi di vita di questa struttura pluristratificata.
Intorno all’XI sec. vengono costruiti il recinto murario nella parte alta della collina e una torre oblunga nella parte orientale. Nel XII sec. vengono aggiunti un antemurale e la torre nord, sicuramente per rafforzare le difese. Sempre nel corso del XII sec. vengono costruiti la torre sud ed il mastio di forma quadrata nella parte alta.
L’abbandono
Tra la fine del XIII e l’inizio del XIV sec. si ha notizia della costruzione di una residenza. Nel 1585, in seguito alla rovina delle fabbriche del castello, venne costruita una nuova residenza.
Oggi è difficile immaginare la bellezza antica di questa costruzione a causa dello stato di abbandono in cui versa.