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Agrigento – Il Museo Archeologico Regionale

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Vi si accede attraverso il chiostro della chiesa di San Nicola, all’interno del quale merita una sosta il lungo sedile in pietra recante una dedica a Ermes e a Eracle, incisa in caratteri greci, e proveniente dagli scavi dell’Agorà. È uno dei maggiori musei archeologici della Sicilia e ha il suo gigantesco cuore nella Sesta sala, con il Telamone, unico esemplare rimasto delle trentotto colossali figure ad altorilievo che sostenevano il tempio di Giove Olimpio fino al 1401, anno del crollo. Restano oggi solo tre teste di Telamone e una figura intera.

Riassemblato nell’Ottocento, il gigante è rimasto disteso nella platea del tempio fino agli anni ’60. Oggi, tra le rovine del tempio di Giove, all’aperto, si ammira una sua controfigura, mentre il vero Telamone è issato nel museo in posizione eretta (è alto 7 metri e 75 centimetri).

Museo Archeologico di Agrigento, entrata.

Al centro della sala si può osservare il plastico del tempio di Giove e, in tre nicchie, le teste degli altri Telamoni. Da notare anche l’importante materiale preistorico di Età greca arcaica, proveniente da Gela, Licata e Palma di Montechiaro. Particolarmente significativo è il percorso scientifico tra i vasi, nella 3′ sala, da quelli attici (VI-V secolo a.C.) a quelli greco-italioti (V-III secolo a.C.). L’unico pezzo rimasto della decorazione marmorea del tempio di Giove è in questa sala ed è il Guerriero con scudo (V secolo a.C.).

Nelle sale dedicate alla scultura sono esposti il celebre Efebo (480 a.C.), originale greco severo, il marmo mutilato di Afrodite al bagno (II-I secolo a.C.). La preistoria del territorio è raccolta nelle sale 12′ e 13′, con materiali risalenti a un periodo che va dal Neolitico (IV-III millennio a.C.) fino ai tempi della colonizzazione greca (VI – fine III secolo a.C.). Fra gli altri pezzi di prestigio meritano una nota il vaso miceneo del XIV secolo a.C. proveniente dalla marina di Agrigento, l’arula arcaica con Achille e Memnone (terracotta della seconda metà del VI secolo a.C.), un busto votivo di divinità e una testa (terrecotte del V secolo a.C.); la sorridente testa in terracotta di kouros o sfinge del 550-530 a.C. e il cratere attico a figure rosse con la deposizione di Patroclo (490 a.C.), il cratere attico a fondo bianco con Perseo e Andromeda (440-430 a.C.).

II Museo è aperto tutti i giorni dalle 8 alle 12,30; l’ingresso è gratuito.


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