Dedichiamo il quadro di ultima pagina al grave scandalo che in questi giorni commuove così fortemente la città di Messina. E cominciamo con un po’ di storia dei fatti ai quali risale la causa degli ultimi clamorosi avvenimenti.
Il marchese di Cassibile, uomo di animo mite, milionario, ma avaro quanto ricco, fervente cattolico, insignito di un numero straordinario di onorificenze, ex deputato al Parlamento e assessore ad vitam dello stato civile, sposò, una quarantina d’anni fa, la signora Maria dei baroni Scoppa, ricchissima anch’essa, e donna timorata sino all’eccesso. Da questo matrimonio non nacquero figliuoli: onde l’affetto del buon marchese non fu mai allenato dai suoi nipoti, i fratelli Pulejo, figli di sua sorella, due egregi giovani.
Negli ultimi tempi di sua vita, il marchese, vecchio e infermo, lasciò tutta l’amministrazione della sua vistosa sostanza alla marchesa; e nell’ottobre del 1897 cessò di vivere.
Il testamento designava come erede universale, con l’investimento del titolo, il nipote Gaetano Pulejo Loffredo, figlio della sorella del defunto. Ma esso, per modo nel quale era redatto e per l’aggiunta di una cessione alla marchesa, parve non vero e autentico in tutte le sue parti. Ne sorsero controversie circa i legati; e soprattutto per una cessione di 240.000 lire e per un altro legato di circa un milione e mezzo a vantaggio di non so quale altro parente. Allora i signori Pulejo, legittimi eredi del defunto, intentarono giudizio contro la marchesa sostenendo la falsità della cessione delle 240.000 lire fatta a beneficio della costruzione d’una chiesa.
Il processo penale durato circa due anni fu nell’aprile 1899 chiuso con una ordinanza della Camera di consiglio a non farsi luogo per inesistenza di reato. Contro questa ordinanza faceva appello il sostituto procuratore generale cav. Galatti, e la Corte, modificando l’ordinanza, assolveva gli imputati per insufficienza di prove. Ma la marchesa non accontentandosi di una assoluzione così motivata, ricorreva alla Cassazione, la quale rimandava alla Corte; e la Sezione d’accusa ordinava il non luogo a procedere per inesistenza di reato, mentre i Pulejo ritiravano la querela e la costituzione di parte civile contro la marchesa.
Più tardi si cominciò a sussurrare di corruzione che i patrocinatori della marchesa avrebbero esercitato per creare l’ambiente favorevole alla causa della loro rappresentata e a poco a poco, alimentate anche dalle pubblicazione di certo Lanza, circa la cessione delle 240.000 lire, le voci vennero assumendo sempre maggior consistenza e all’accusa di corruzione si aggiunse quella di truffa a danno della marchesa.
Così i rappresentanti legali di costei, avv. Patti e Catania, furono arrestati. Seguì l’arresto del sacerdote Colantoni, persona molto influente e rispettata: e da ultimo quello della marchesa, contro la quale pende procedimento penale a querela della vedova di un nipote del marchese, il cav. Gabetti, per la scomparsa di un testamento del canonico Cassibile, fratello del marchese, testamento che si dice fosse a favore del Gabetti.
All’atto dell’arresto, la marchesa si trovava a letto ammalata a una gamba, e la perizia medica ha constatato che non è possibile trasportarla alle carceri; perciò essa è attualmente piantonata a domicilio. Intanto, mentre continua l’istruttoria del processo per truffa in danno della marchesa, in seguito alle perquisizioni operate in casa degli arrestati, la Sezione di accusa della Corte d’appello ha ordinato che si riapra il processo di falsità dell’atto di cessione delle 240.000 lire e tanto più sopra, e l’istruttoria è stata assunta direttamente dal procuratore generale comm. Broggi.
Inutile aggiungere che il pubblico segue e seguirà con interesse vivissimo questo complicato e clamoroso processo.
Pubblicato su La Tribuna Illustrata del 9 febbraio 1902, Roma, pag. 69.
- Per conoscere tutte le fasi del processo e il suo mirabolante epilogo finale vedi:
I Marchesi di Cassibile. Mille anni di storia della casata Loffredo-Pulejo-Gutkowski.
I Marchesi di Cassibile
272 pagine; foto a colori; stampa su carta patinata; copertina con alette; ricca bibliografia; documenti in allegato; indice dei nomi.