«Quando dicono: L’analisi sul marmo dimostra che è antico. Sì, è vero, ma le analisi le hanno effettuate nella parte non scolpita, che è la superficie originale ed è antica ma la parte scolpita non la toccano per non rovinare la scultura e quella è falsa… pensi, è venuta fuori persino la stampa ottocentesca a contorno, dalla quale sono copiate i piedi delle due figure della faccia anteriore… no, è antico… e allora… non lo crede, non si discute… è un fatto fideistico… quelli si fanno ammazzare piuttosto che riconoscere il torto… sono cose che coinvolgono l’intera personalità… io se mi sbaglio nel pubblicare un falso ho il coraggio di dirlo… quando ho pubblicato un quadro da ragazzo, io stesso sono stato a denunciarlo… ma così bisogna fare… la scienza storica è un’ipotesi… ci sono delle cose definitive ma sono una piccola percentuale…».
Ecco qui un Federico Zeri inedito, che rivive grazie a una felice intuizione del suo dottore, nonché scrittore e amante dell’arte, Salvatore G. Vicario: un bel giorno degli anni Sessanta, infatti, con il consenso dello stesso storico dell’arte, il Dottore decise di registrare ogni telefonata intercorsa con il Professore.
Da quella fatica giornaliera, protrattasi per più di un trentennio, nasce questa pubblicazione dai contenuti eccezionali, che suggerisce nuove riflessioni e stupisce per le anticipazioni, anche alla luce delle odierne politiche a favore (e a sfavore) dei beni culturali italiani.
Notizie sull’Autore
SALVATORE G. VICARIO
Salvatore G. Vicario, medico e scrittore, figlio dei Nebrodi a Roma, ha mantenuto intatti i suoi interessi per entrambe le sue aree geografiche per le quali si è impegnato per tutta la vita al fine di conoscerle, e farle conoscere, nelle rispettive ricchezze storiche e artistiche.
Ha suggerito l’inserimento del paese nativo, Galati Mamertino, a Virginio Sabel nel programma televisivo Questa nostra Italia, Sicilia (1968) e a Federico Zeri, suo amico per trentasei intensi anni, nel volume della Storia dell’arte italiana (vol. 8, 1981).
Innamorato della sua famiglia, è stato un attento e amato medico chirurgo, specialista in Ostetricia e Ginecologia.
Giornalista pubblicista, è stato fondatore di numerose riviste – l’ultima delle quali, “I quaderni di Arcipelago”, all’età di novanta anni – e dell’Associazione di Storia e Archeologia Nomentana; saggista particolarmente prolifico, ha inoltre collaborato con l’Istituto della Enciclopedia Italiana di G. Treccani per il “Dizionario Biografico degli Italiani”, con il Centro di studi filologici e linguistici siciliani, Dipartimento di Scienze filologiche e linguistiche, Facoltà di Lettere e Filosofia (Giovanni Ruffino) e con il Centro Studi Filologici e Linguistici Siciliani, Opera del Vocabolario Siciliano (a cura di Giovanni Tropea).
È stato professore di Psicoprofilassi ostetrico-ginecologica presso l’Istituto Superiore di Educazione Fisica statale di Roma (oggi IUSM) dal 1990 al 1995; Ispettore Onorario per le Antichità di Monterotondo e Mentana dal 1972 al 1977; “Ufficiale” dell’Ordine “Al merito della Repubblica Italiana” dal 28 febbraio 1972.
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