La storia dell’umanità in un trittico
“Il Giardino delle delizie“ (olio su tavola di 220×389 risalente al 1480-1490 circa, conservato al Museo del Prado di Madrid) è il capolavoro dell’artista rinascimentale fiammingo Hieronymus Bosch. L’opera si presenta complessa e variegata nella sua offerta di immagini, simboli, collocazioni e colori, complessa almeno quanto la Bibbia che essa rappresenta in alcuni passaggi. La storia dell’umanità, infatti, è qui raccontata attraverso la morale cristiana medievale. Nella classica contrapposizione tra il Bene e il Male, l’artista crea tre pannelli, uno centrale e due laterali richiudibili su di esso. Prima dell’apertura la scena è dominata da una rappresentazione della Terra al momento della Creazione divina, quando tutto era in potenza, l’umanità ancora doveva formarsi e così tutte le vicende, i sentimenti e le passioni ad essa legate.
All’apertura del pannello, colpisce la nostra vista il guazzabuglio di colori e il numero di elementi che popolano la scena: uomini, donne, animali anche immaginari, fiori, rocce, frutti di ogni tipo e dimensione. La convivenza delle etnie, la condivisione delle azioni, della bellezza della vita, dell’amore in tutte le sue forme sono i temi principali trattati da Bosch. Così troverete persone e cose che non sono persone e cose, ma simboli di qualcos’altro: chi si sofferma sull’apparenza carnale dei personaggi commette un grave errore di interpretazione. La simbologia è l’unico filo conduttore che lega le particolari scene di vita del quadro. Ma bisogna avere gli occhi liberi dai pregiudizi per saper cogliere l’essenza dell’opera e/o della vita, quella stessa che Bosch chiedeva agli osservatori dei suoi tempi e, incredibile a dirsi, anche a chi vive a più di cinque secoli di distanza dalla sua esistenza.
Le Sirene di Bosch
In una scena appaiono anche delle Sirene nella veste di ammaliatrici, il lato sensuale, passionale e trascinante dell’amore. Quale elemento più indicato per rappresentare, in un solo momento, le qualità della donna, il potere purificatore e liberatorio dell’acqua, il desiderio di massima libertà dalla schiavitù della morale che censura?
Nei pannelli laterali appaiono Dio con Adamo ed Eva: la Genesi quale momento creativo che preannuncia il Bene (la creativa fontana rosa al centro, da cui sgorga la vita e l’immortalità) , ma porta dentro di sé i germi del Male (gli animali dell’Arca di Noè pronti alla partenza); di contro, a destra, appare l’Inferno con le anime dannate.
In tutte le parti dell’opera emerge l’inventiva del suo autore, la sua cultura, le sue vedute visionarie, quella stravaganza che libera l’anima di chi vive e di chi osserva dalle superstizioni, dai dogmi e dall’ignoranza, che restituisce lo spirito critico, il libero pensiero e la verità dell’uomo saggio agli uomini di tutto il mondo.