Maione di Bari
Nato da padre magistrato, fu nominato “emiro degli emiri” da Ruggero II, primo re di Sicilia e “grande ammiraglio del Regno” da Guglielmo I. Secondo solo al re, Maione fu avversato dalla nobiltà siciliana e ucciso davanti al palazzo arcivescovile in seguito a una rivolta palermitana capeggiata da Matteo Bonello (10 novembre 1160).
Anche il re Guglielmo rimase coinvolto nella rivolta e fatto prigioniero il 9 marzo 1161.
Si attivò molto per dare al suo re un’immagine prestigiosa, alimentando l’arte e l’arredo urbano, come nel caso della Chiesa di San Cataldo a Palermo.
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