Siracusa e la Magna Grecia
Abitanti circa 117.000, altezza sul livello del mare mt. 17, CAP 96100, pref. telefonico 0931, capoluogo di provincia a 260 Km da Palermo e a 118 km da Taormina.
* Servizio motonavi per Malta, Catania, Reggio Calabria, Napoli
Parco Archeologico di grande rilievo.
Da vedere nei dintorni: Il Castello Eurialo (a 8 km), fortificazione militare fatta erigere da Dionigi il Vecchio nel 402 a.C. per la difesa dagli attacchi dei Cartaginesi. Il Castello era famoso per i suoi sottopassaggi lunghi centinaia di metri che lo collegavano alla città.
Pantalica (a 40 km) con le sue necropoli e le sue 5.000 tombe, costituisce un’eccezionale testimonianza dell’età del bronzo.
Fondata dai Corinzi nel 734 a.C., ai danni dei Siculi dell’isola di Ortigia, prese il nome da quello di una palude limitrofa. Il tiranno Gelone se ne impossessò nel 485 a.C. e creò una politica di alleanze con le città vicine contro la minaccia cartaginese. Siracusa nella sua storia si battè sempre per l’autonomia, prima contro Atene (vittoria contro Alcibiade, 413 a.C.), poi contro i romani (212 a.C., battaglia persa nonostante l’eroica ed ingegnosa resistenza opposta alle navi con gli “specchi ustori” di Archimede).
Nell’878 Siracusa fu occupata dagli Arabi, nel 1000 passò ai Normanni e nel XV secolo se ne impadronirono gli Aragonesi.
Oggi Siracusa è una città moderna di 120.000 abitanti, che vale la pena raggiungere via mare per la bellezza del suo porto naturale, intorno al quale la verde campagna pianeggiante è segnata dai corsi dell’Anapo e del Ciane.
Il centro storico della città è costituito dall’isola di Ortigia, raggiungibile percorrendo il ponte Umbertino, che scavalca il superstite canale di comunicazione fra il porto piccolo e quello grande.
ITINERARI MONUMENTALI – Oltre il ponte Umbertino, l’accesso a piazza Pancali permette di ammirare i resti del Tempio di Apollo, due colonne e altri pochi elementi di quello che è considerato il più antico tempio dorico dell’Occidente greco, risalente agli inizi del VI secolo a.C.
Attraverso la via XX Settembre si giunge alle Mura Greche e, dopo il giardino del Foro Italico, la Fontana Aretusa.
Il Palazzo del Senato ospita anche il Museo Regionale.
A Palazzo Bellomo, invece, c’è il Museo Nazionale con sculture di Domenico ed Antonello Gagini.
Nella Pinacoteca, si trova l’Annunciazione di Antonello da Messina (1474), affresco appartenente alla Chiesa di Palazzolo Acreide, staccato e trasportato su tela.
Da non dimenticare il Duomo, opera composta da varie strutture rimaneggiate, fra cui il Tempio di Athena del V sec. a.C.
Il Parco Archeologico della Neapolis è un luogo di incredibile bellezza ed ottimo stato di conservazione: vi si possono ammirare l’Ara di Gerone II, l’Anfiteatro Romano (III sec. a. C.), scavato nella roccia, il Teatro greco (VI sec. a.C.), massima espressione dell’architettura teatrale greca giunta fino a noi.
Completamente scavato nella roccia, si divide in tre parti: la cavea, zona riservata agli spettatori, con un diametro di 138 metri e suddivisa in nove settori, l’orchestra e la scena stravolte dalle modifiche di epoca romana.
La Latomia del Paradiso comprende l’Orecchio di Dioniso (il nome all’antro fu dato da Michelangelo di Caravaggio nel 1586) e la Grotta dei Cordari (prende il nome dagli artigiani che vi lavoravano).
Da qui si passa alla Tomba dei Grotticelli con tombe scavate nella roccia, come quella di Archimede, di epoca romana.
In piazza Santa Lucia sorge la chiesa omonima e, secondo la leggenda popolare, fu in questo luogo che nel 303 avvenne il martirio della vergine siracusana. Oggi si presenta come una basilica a tre navate accanto alla quale insiste l’ottagonale Cappella del Sepolcro, costruita per ospitare il sepolcro della Santa.
All’interno di Villa Landolina si trova il Museo Archeologico “Paolo Orsi”, edificio a forma triangolare con novemila metri quadrati espositivi.
Un’altra tappa fondamentale è costituita dalle Catacombe di San Giovanni, risalenti al IV secolo, con una struttura ricavata dall’ampliamento di un acquedotto greco, gallerie che portano a cripte e cappelle nelle quali è stato rinvenuto il sarcofago detto di Adelfia.
Uno dei luoghi più suggestivi di Siracusa è sicuramente Fonte Aretusa, millenaria sorgente d’acqua dolce popolata da anatre, pesci e papiri, dalla quale, seguendo il lungomare Alfeo, si accede al Castello di Maniace.
A circa 8 km dal centro della città sorge il Castello di Eurialo. Costruito all’inziio del IV secolo a.C. da Dionisio, per la sua posizione strategica e la sua struttura esterna e interna, costituisce un gioiello di ingegneria militare.
Cultura e storia
Nell’isola di Ortigia, in uno scenario meraviglioso, circondato dal mare, troviamo una costruzione affascinante, Castello Maniace, oggi luogo di conferenze e convegni.
Le prime informazioni su questo castello si hanno nelle lettere che Federico II inviò da Lodi, nel 1239, ai suoi sottoposti e nelle quali mostra la sua gratitudine a Riccardo da Lentini per la sua capacità di gestire i lavori del castello. Nelle stesse gli assicura che gli giungerà, attraverso il tesoriere di Messina, tutto il necessario alla munizione del castello, così come gli giungeranno indumenti, scarpe, grano, vino per gli operai, molti dei quali saraceni. Con gli Angioini il castello divenne di patrimonio regio.
Durante il XV secolo il castello venne adibito a prigione. Un evento degno di essere ricordato è l’uccisione da parte del capitano Giovanni di Ventimiglia, dei convitati accusati di tradimento. Nel 1704 avvenne l’esplosione della polveriera che portò notevoli danni all’edificio.
Durante l’età napoleonica il castello svolse funzioni prettamente militari, infatti venne munito di bocche da cannone. Fino alla seconda guerra mondiale, dopo essere stato consegnato al regno di Savoia, venne adibito a deposito di materiale militare.
Il nome deriverebbe da Giorgio Maniace, generale bizantino, che nel 1038 riuscì a liberare, per breve tempo, la città di Siracusa dagli Arabi.
Secondo la tradizione, fu proprio il generale Maniace a portare da Costantinopoli due arieti di bronzo, da collocare quale ornamento. Gli stessi arieti furono regalati, nel 1448, da Alfonso il Magnanimo, ad Antonio di Ventimiglia. Dopo la confisca dei beni dei Ventimiglia, i due arieti divennero di proprietà della corona e collocati a Palazzo Steri, e da qui successivamente nel Castello a mare. Quando i vicerè posero la loro residenza nel Palazzo Reale, portarono con loro i due manufatti, ma, nell’agitazione dei moti del 1820, essi furono gettati dalle finestre.
Per gli amanti del mistero, si narra che durante la notte, aleggia lo spirito di una dama del Settecento, pallida in viso e molto triste.
Sports & Natura
Se amate lo sport e la vita all’aria aperta, nel siracusano non mancano i modi per affrontare lunghe passeggiate o anche un trekking spinto nelle vaste riserve orientate.
La Riserva Naturale Orientata Oasi Faunistica di Vendicari è una di queste. Offre una grande varietà di piante e di volatili, tutti da osservare nel più rigoroso silenzio percorrendo chilometri di costa.
Se il pericolo è il vostro mestiere, provate ad affrontare le gole del Cassibile, parte della Riserva Naturale Orientata Cavagrande del Cassibile, un grande canyon attraversato da un poderoso fiume, fra platani, frassini, pioppi, salici, magnifiche orchidee selvatiche.
Se, invece, volete unire anche un po’ di preistoria, recatevi presso la Riserva Naturale Orientata Pantalica del Valle d’Anapo, lungo un percorso rigorosamente verde troverete la famosa necropoli di Pantalica.
Vita notturna
Vasta la scelta dei locali dove trascorrere ore scanzonate con gli amici: Ortigia è il luogo più “in” di Siracusa, con i suoi bar, i ristoranti, i pub immersi in un magnifico scenario, fra calde architetture e il blu del mare. Non mancheranno le passeggiate in piazza Duomo e una sana bevuta al Barcollo in via Pompeo Picherali, 10.
Buona l’offerta delle discoteche, particolare la dotazione scenografica del Klubb Emerald in contrada Carancino.
Per serate più movimentate vi consiglio di spostarvi sui lidi, in particolare a Fontane Bianche, località Cassibile (pochi km da Siracusa): il Kukua Beach, propone aperitivo sulla spiaggia e serate a tema tutti i martedí ed i sabati estivi; Zen, invece, si trova in via Arsenale e si presenta in una prospettiva agreste, immerso fra le rocce.
Gastronomia
Piatti tipici siciliani invadono la tavola della cucina siracusana: anche qui non mancano mai il “macco di fave”, la parmigiana, la pasta al forno, la salsiccia, le costolette di agnello, la cassata, i cannoli… Tuttavia, ogni località della provincia di Siracusa presenta caratteristiche culinarie diverse e piatti caratteristici. Ve ne elenco alcuni:
Ad Augusta il piatto forte è il tonno alla ghiotta;
ad Avola la tonnina alla siciliana;
a Buccheri, le ‘mpanate siracusane;
a Buscemi il timballo di riso;
a Canicattini Bagni la pasta con le noci;
a Carlentini i peperoni con la mollica;
a Floridia la pasta fritta alla siracusana;
a Francofonte il maccu di San Giuseppe;
a Lentini gli spaghetti col tonno fresco;
a Melilli la frittura in pastella;
a Noto la sasizza di tonno;
a Pachino le fette di cernia alla matalotta;
a Palazzolo Acreide il coniglio a la stemperata;
a Portopalo di Capo Passero la pasta col nero delle seppie;
a Priolo Gargallo le polpette al basilico;
a Rosolini il ragù di maiale;
a Siracusa le polpette di tonno da zà Cicca;
a Solarino il tonno al ragù;
a Sortino le uope a la stemperata.