Appartiene a un progetto di fine Ottocento (1886-95), affidato agli ingegneri Luigi Mazzocchi (1842-1925) ed Enrico Brotti.
A quei tempi, gli ingegneri italiani svolgevano per lo più compiti legali, amministrativi e calcoli estimativi; era molto improbabile che si occupassero anche di calcoli di stabilità e di componenti strutturali, parti che venivano solitamente riservate a ingegneri stranieri. Questo perché in Italia mancava ancora una corretta formazione in questo campo: molti dei nostri ingegneri, per avere questo tipologia di istruzione, dovevano recarsi all’estero. Leone Savoja, l’ingegnere del Gran Camposanto di Messina, era uno di questi pochi.
Le prime scuole organiche di ingegneria italiane furono:
- 1860 Torino, Scuola di applicazione per ingegneri
- 1863 Milano, Regio istituto tecnico
- 1863 Napoli, Scuola di applicazione per ingegneri
- 1867 Padova, biennio di ingegneria presso la facoltà di matematica, dal 1875 in poi Scuola di applicazione per ingegneri
- 1870 Genova, Scuola superiore navale
- 1872 Bologna, biennio di ingegneria presso la facoltà di matematica, dal 1875 in poi Scuola di applicazione per ingegneri
- 1873 Roma, Scuola di applicazione per ingegneri
Gli ingegneri Mazzocchi e Brotti di Milano, pur non essendo espressamente dei tecnici, capirono che era venuto il tempo di dare un’istruzione completa alla facoltà di ingegneria milanese e pensarono bene di impiantare queste discipline tecniche presso il Politecnico di Milano (che prendeva forza proprio dal Collegio degli ingegneri e degli architetti di Milano) e di Torino. Da questo momento in poi, il rapporto tra Università e Amministrazione Municipale si farà sempre più stretto e proficuo. Basti pensare che gli stessi ingegneri Giuseppe Ponzio e Cesare Saldini (docenti del Politecnico) facevano parte del consiglio comunale di Milano alla fine dell’Ottocento.
L’amministrazione municipale di quell’epoca, dopo lunghi studi, individuò la zona più indicata, per l’erezione di un camposanto monumentale che potesse soddisfare le notevoli emergenze igienico-sanitarie in cui versava Milano, nella Certosa di Garegnano presso l’abitato di Musocco. Gli ingegneri, infatti, ritenevano che quel terreno fosse più consono alle pratiche di sepoltura, perché collocato al di sopra delle sorgenti e perciò capace di assimilare al meglio le sostanze organiche.
L’inaugurazione avvenne il 26 dicembre 1895, con la benedizione dell’Arcivescovo Cardinal Ferrari. Alla sua apertura, il cimitero maggiore di Milano godeva di una superficie di oltre 400.000 mq (divisi in 64 campi, contro i 96 di oggi), con una serie di viali e di trasporti ferrati (tram elettrici adibiti al trasporto funebre, chiamati “Gioconde”) che lo collegavano da via Bramante al cuore del progetto, la sua parte monumentale. Contemporaneamente, vennero soppressi i cimiteri situati fuori dalle porte (Garibaldi, Magenta, Ticinese), mentre quello fuori Porta Vittoria sarà soppresso il 30 giugno 1896.
Durante gli anni del fascismo, vennero concepite delle gallerie perimetrali (non comprese nel progetto originale), le cui pareti esterne furono trasformate in piccole cappelle per le famiglie che ne avessero fatto richiesta.
L’ingegnere Luigi Mazzocchi non potè assistere a questi cambiamenti, essendo morto nel 1925. Da buon “ingegnere garibaldino” (così come riporta l’iscrizione sulla sua tomba), forse, non avrebbe apprezzato tale trasformazione.
Con questi numeri, dunque, il Cimitero Maggiore di Milano si presenta come il terzo cimitero più grande d’Italia. Oggi riveste una superficie complessiva di 678.624 mq di cui mq 80.000 destinati a verde.
La sua grandezza ha spinto gli amministratori di oggi a concepire un sistema di sicurezza per i visitatori grazie a colonnine SOS di telesoccorso installate nei campi, nei reparti colombari e negli ossari. Esistono anche delle colonnine informatiche per individuare con facilità il luogo di sepoltura del defunto.
Orari
È aperto dal martedì alla domenica dalle 8:00 alle 18:00 (è chiuso tutti i lunedì non festivi).
È aperto dalle 8:00 alle 13:00 il 1°gennaio, la domenica di Pasqua, il lunedì dell’Angelo, il 1° maggio, il 2 giugno, il 15 agosto, l’8, il 25 e il 26 dicembre.
L’ingresso è consentito sino a 30 minuti prima dell’orario di chiusura.
Gli uffici sono aperti dal martedì al sabato dalle 8:30 alle 12:00 e dalle 13:30 alle 16:00 (esclusi i giorni festivi).
Informazioni: 02.884.45589/45597/45583.
È utile sapere che:
– l’ingresso principale è dal Piazzale Cimitero Maggiore, altre porte d’accesso sono:
Porta Nord – via Jona e Porta 20 e 32 – via Barzaghi, aperte il giovedì, sabato, domenica e i festivi;
Porta 36 – via Jona, aperta il giovedì, sabato, domenica e i festivi.
Le porte laterali chiudono alle ore 17.30. L’ingresso è consentito sino a 15 minuti prima della chiusura.
– i servizi igienici pubblici si trovano presso il cimitero ebraico, i reparti 100-101-200, il campo 94, le porte 36-32-20 e a sinistra dell’ingresso centrale;
– all’interno vi è una chiesa per le celebrazioni religiose (tel. 02.3084295);
– all’ingresso sono disponibili sedie a rotelle;
– il cimitero è raggiungibile con le linee di collegamento ATM – autobus 40 e 72/ – tram 14;
– dispone di ampi parcheggi esterni non custoditi.
Sito Internet ufficiale: Cimitero Maggiore di Milano
BIbliografia:
AA. VV., Fabio Mangone, Gemma Belli, Maria Grazia Tampieri, Architettura e paesaggi della villeggiatura in Italia tra Otto e Novecento, Franco Angeli Editore, Milano 2015.
Dario De Pasquale, Mille volti, un’anima. Dal Gran Camposanto di Messina all’unità d’Italia, un percorso iconografico alla ricerca dell’identità perduta, ABC SIKELIA Edizioni, Barcellona 2010.
AA.VV., Il Collegio degli ingegneri e architetti di Milano. Gli archivi e la storia, Franco Angeli Editore, Milano 2008.
impara divertendoti
Buon giorno ,Cerco mia defunta Zia di nome ………..
vorrei sapere dove e seppellita,io sono il nipote e vivo in Germania
vengo la prossima Domenica 6.5.18 da Frankurt am main,se per cortesia mi potrebbe dare informazioni dove e sepolta mia zia,la ringrazio tantissimo
Carmine Salvatore Tralli